SALI D’ARGENTO

SALI D’ARGENTO – sensibili alla Luce

SALI

Johann Schulze, professore tedesco di anatomia, nel 1727 scoprì casualmente che i sali d’argento scuriscono se esposti alla luce, erano cioè fotosensibili. L’inventore della fotografia vera e propria, colui che combinò sali d’argento e immagine del foro stenoscopico, fu Joseph Nicèphore Niepce (1765-1833). A lui si deve anche la prima immagine fotografica (1827): un paesaggio che impressionò una lastra di peltro dopo un’esposizione di otto ore in una camera obscura. Sali d’argento, quindi, sarà il nome del contenitore fotografico di Officina Teatro. Una grande scatola che ogni mese darà luce alle opere di autori contemporanei della nostra terra. Immagini in bianco e nero, a colori, volti, corpi, oggetti, animali e paesaggi daranno vita a questo percorso fotografico raccontando storie, momenti o semplicemente silenzi. Perchè, fondamentalmente, la fotografia è un’emozione silenziosa, scritta con la luce.